In attesa di svelare il programma e i nomi dei 30 finalisti in gara di questa quinta edizione, Italian Fashion Talent Awards 2020 ci presenta il manifesto ufficiale
dell’evento firmato dall’artista di origini salernitane Antonio Cotecchia, che con il suo stile di essenza cubista e accenti futuristi in tinte fluo, ha interpretato per noi il tema di quest’anno, l’ENERGIA.
L’appuntamento per gli appassionati della moda è per il 28 e 29 novembre presso l’ex Tabacchificio Centola.
“Mi sono immaginato-dice l’artista- quel momento in cui da sognatori, tutto ci pareva possibile, tutto ci rendeva invincibili, dandoci una illusione di eternità. Il valore aggiunto di un sognatore, sottolinea ancora, sta nel saper rendere reali i sogni”
LA CUCITRICE DI SOGNI, questo il titolo dell’opera, è colei che, oltre a saper sognare sa rendere concreta l’immaginazione, riuscendo a punteggiare tra le pieghe della vita, frammenti di sogni.
Tra un punto dritto e un punto sopraggitto, tra un’arricciatura e un punto di rinforzo lega insieme e rifinisce materia e colori, forma ed emozioni.
Tra ricerca di nuovi materiali e soluzioni innovative in rispetto del pianeta, vortici di energie si creano e si trasformano in un nuovo abito, una nuova creazione che si illumina sotto i riflettori di un palcoscenico, che eleva il pensiero ad opera d’arte.
Prossimamente conosceremo l’intero programma di una due giorni intensa ed energica, ricca di sfilate, talk, shooting fotografici e incontri con la stampa che permetteranno ai giovani e talentuosi concorrenti di venire alla ribalta.
A tutta energia e che vinca il migliore.
Antonio Cotecchia è un artista di origine salernitana.
Dopo il Liceo Artistico di Salerno si è trasferito a Milano dove ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Brera.
Da anni lavora nel mondo del digitale web e della progettazione grafica come creative art director.
Ha lavorato per Doing, Sony Music, Eni, e attualmente TBWA ITALIA.
Il suo stile ha contaminazioni Pop, espressioniste, cubiste e futuriste.
Ogni composizione è un racconto che lo si può sentire tra le espressioni dei molteplici personaggi rappresentati e tra gli incastri delle figure che si intrecciano.